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Cari Ladri….prendete i libri…

La lettera dei bambini

I bambini derubati che scrivono la lettera ai ladri

Fonte: la “Repubblica” del 27/01/2019 di Cristina Nadotti

Se proprio volete continuare a derubarci, prendete i libri, vi farebbero bene». Un pizzico di garbata ironia conclude la lettera che i bambini delle elementari di via Baldedda, a Sassari, hanno scritto ai ladri.
Sul portone a vetri (già sfondato più volte) della primaria “Castellaccio” nel difficile quartiere di Monte Rosello, venerdì scorso è comparso un foglio scritto in bella calligrafia.

A penna rossa l’intestazione «Cari ladri» e la firma «Grazie, i bambini». Nel mezzo le «comunicazioni importanti»:

«le maestre hanno fatto togliere le macchinette del caffè, non troverete più spiccioli» poi: «Non c’è più niente da rubare, avete portato via anche i vecchi radioni con cui facevamo inglese». Infine l’invito, «se proprio volete rischiare la prigione», a portare via ciò che rimane: i libri.

A Sassari, il quartiere della scuola è per tutti “il Monte”, una zona «dove la disoccupazione è alta e la povertà educativa tanta», spiega il dirigente scolastico, Vittorio Sanna. Eppure proprio l’iniziativa dei bambini testimonia la voglia di non rassegnarsi al degrado. «L’edificio è bellissimo — spiega Sanna — nel verde, concepito come scuola aperta verso l’esterno, ma da 15 anni mancano i fondi per la manutenzione ordinaria, così una parte degli spazi all’aperto è stata interdetta per ragioni di sicurezza». E se manca la cura, il vandalismo trova una facile palestra. «Per evitare i furti basterebbe un sistema di allarme — dice il dirigente — ma i nostri appelli sono rimasti lettera morta». Così sono i bambini a farsi sentire, con una lettera che fa più chiasso di una sirena e invece di rivolgersi al Comune, finora sordo, parla ai ladri. «Ma non è una boutade — spiega Sanna — è uno dei tanti progetti educativi messi in atto per contrastare il disagio sociale.
I bambini diventano protagonisti, si sentono responsabili e si educano alla cittadinanza». L’edificio delle elementari è stato colpito soprattutto da atti di vandalismo, ma nella scuola media, poco distante, Sanna racconta che «hanno portato via tutti i computer, siamo riusciti a salvare qualcosa perché il parroco ha visto i ladri che scavalcavano e ci ha avvisati». Il dirigente elenca i furti e non nasconde le difficoltà del quartiere, ma precisa «sono ragazzate, atti di vandalismo gratuito spesso compiuti proprio da chi purtroppo ha abbandonato la scuola. Qui la dispersione è altissima».
La lettera dei bambini è un dialogo tra pari, un invito ad entrare rivolto a chi si sente escluso, per fargli vedere quale grande universo si trova dentro i libri.